COS’È E A COSA SERVE LA CARTA SILICONATA?

Viene sempre gettata senza troppi pensieri,

ma conosciamo davvero l’importanza del suo ruolo?

Oggi parleremo della carta che protegge l’adesivo ovvero il liner: questo è il termine tecnico corretto con il quale ci si riferisce alla carta siliconata nel nostro settore. Si tratta di un elemento poco conosciuto, ma di fondamentale importanza per le lavorazioni e la vita stessa dei prodotti, in quanto consente di mantenere inalterate le caratteristiche dell’adesivo.

I liner possono essere di vario tipo, di carta o plastica, spessi o sottili, ma la costante è una solo: la loro presenza in molti nastri, fogli o fustellati adesivi.

Scopriamoli più nel dettaglio.

 

QUALI TIPOLOGIE DI LINER ESISTONO?

Innanzitutto i liner possono essere composti da due tipi di materiale:

liner in carta, che possono essere di vari spessori e tipologie e combinati con diversi trattamenti di plastificazione, come la politenatura;

liner plastici, detti anche in film, che possono essere di varia natura, come in poliestere o in polietilene.

 

La caratteristica determinante per i liner è il loro spessore: ad esempio, per una lavorazione che coinvolge molti pezzi, un liner di poco spessore è più apprezzato, poiché consente di sviluppare rotoli di minor volume, permettendo all’operatore di non interrompere frequentemente il lavoro.

All’opposto, per dei fogli biadesivi o fustellati, l’utilizzo di un liner spesso permette una miglior manipolazione del prodotto.

Lo spessore è una caratteristica molto importante nel mondo dei liner, ma non è l’unica. Andiamo ora a scoprire cosa comporta la scelta di un liner in carta o di uno in film.

 

LINER PLASTICI E IN CARTA, QUANDO USARLI?

La scelta del liner viene fatta in funzione delle caratteristiche dell’adesivo o del tipo di lavorazione a cui sarà sottoposto.

liner plastici in poliestere, essendo più rigidi e resistenti della carta, sono ottimi per tutti i processi ad alta velocità, come le applicazioni automatizzate all’interno delle catene di montaggio, poiché non si strappano. I film in polietilene, invece, sono molto apprezzati per la loro capacità di essere deformati e assecondare curve, oltre a garantire stabilità nel tempo.

D’altro canto, i liner in carta consentono di avere un maggior range di spessori, qualità chiave come abbiamo visto nel paragrafo precedente.
Un ulteriore miglioramento in ambienti umidi, si può ottenere con la carta politenata, ovvero spalmata con un particolare trattamento. È stabile, resistente e risulta perfetta per la produzione di fogli adesivi e fustellati. Con un liner in carta bipolitenata il foglio arriverà in ottime condizioni al consumatore finale.

 

Infine, per completezza, citiamo anche un liner molto speciale, che presenta un trattamento chimico differente rispetto a quelli sopracitati. Questo trattamento rende il liner ideale per l’uso con i nastri siliconici, permettendo una rimozione facile e pulita quando necessario.

 

Dopo questi cenni sulle varie tipologie di liner e sulla loro importanza, forse risulta più chiaro come i problemi di incollaggio, spesso additati all’adesivo, possano dipendere in realtà anche dal tipo del liner o dalla modalità di conservazione del prodotto. Si tratta di elementi chiave che non possono essere trascurati.

Se ti servissero maggiori dettagli, non esitare a contattarciCompila l’apposito modulo all’interno del sito, scrivici a info@pfr.it o chiamaci al (+39) 0444/557193.

Sei curioso di sapere come si conserva correttamente un prodotto adesivo? Continua a seguirci, prossimamente parleremo anche di quello. Per il momento grazie per essere arrivato fino alla fine, ci vediamo al prossimo post!

Prodotto aggiunto alla lista