Alla scoperta dei segreti per un incollaggio perfetto: un viaggio tra le proprietà dei materiali, i legami e la "bagnabilità".
I tuoi incollaggi non resistono? Si staccano alle prime sollecitazioni? Vorresti conoscere i segreti alla base di un incollaggio perfetto?
Allora gentile lettore, sei nel post giusto! Nei prossimi articoli affronteremo passo passo vari argomenti, pratici e teorici, con l'obiettivo di scoprire come ottenere un incollaggio perfetto.
Sei pronto? Iniziamo.
Il primo tema da affrontare è un pilastro del mondo degli adesivi, ovvero l'energia superficiale. Quelli di voi che ancora non la conoscono si staranno senz'altro chiedendo: che cos'è l'energia superficiale?
Procediamo per gradi. Collegati al concetto di adesione ed energia superficiale troviamo i termini bagnabilità o bagnare una superficie. A cosa si riferiscono?
Per definizione il fenomeno della bagnatura o bagnabilità è il processo che porta a contatto un liquido con una superficie solida. In sostanza, la bagnatura è il procedimento attraverso il quale un adesivo entra in contatto con la superficie del materiale da incollare.
Quindi più facilmente l'adesivo bagna la superficie, migliore sarà l'incollaggio.
Eccoci arrivati al succo del discorso.
Ogni materiale possiede delle proprietà che ci permettono di categorizzarlo e distinguerlo, l'energia superficiale è una di queste. Anch'essa è una proprietà dei materiali e misura quanto le molecole di quel materiale si attraggono tra loro e con le molecole di altri materiali.
L'aspetto più interessante per noi è il seguente: questa energia rappresenta un buon metodo per misurare quanto una superficie possa aderire durante un'operazione di incollaggio. Più alto è il livello di energia superficiale, più facile sarà il nostro lavoro. Questo poiché le due superfici si legheranno tra loro più facilmente e l'adesione sarà più resistente.
Tirando le somme, una superficie che si bagna bene ha un'energia superficiale maggiore rispetto a una superficie che non si bagna e sarà, quindi, più facile da incollare.
Chiudiamo il nostro breve viaggio nel mondo dell'energia superficiale con due pillole.
La prima riguarda l'unità di misura: l'energia superficiale viene misurata in dyne/cm anche su può capitare di trovarla espressa in mJ/m.
Infatti, sentendo parlare di energia superficiale alta e bassa vi sarete chiesti: quali materiali fanno parte di una o dell'altra categoria? Ecco degli esempi:
- Alta, si tratta di materiali facili da bagnare, come molti metalli o il vetro;
- Bassa, sono superfici con pochissima attrazione tra le molecole, difficili da bagnare e da incollare. Alcuni esempi sono plastiche come polipropilene o polietilene;
Per completezza esiste anche una terra di mezzo, la categoria "media", dove troviamo molti materiali naturali, come il legno o la pietra.
Tabella 1-Esempi di Energia superficiale e materialiFonte: www.3Mitalia.it
Possiamo affermare che si verificherà facilmente un buon incollaggio con un'energia superficiale superiore ai 40 dyne/cm. Tuttavia, non si tratta di una regola valida sempre e ovunque, alcuni materiali con alta energia sono difficili da incollare e richiedono particolari trattamenti. Inoltre, proprio questi procedimenti permettono di facilitare le operazioni con materiali storicamente difficili da utilizzare.
Ma tutto ciò sarà argomento di un prossimo articolo.
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Ci vediamo al prossimo post!